Come Smettere Di Digrignare I Denti
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Come capire se digrigni i denti di notte

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A quanti capita di svegliarsi con denti e mandibole doloranti? È possibile che queste persone digrignino i denti. Il termine scientifico per questo disturbo è “bruxismo”. Il problema affligge persone di ogni età. In genere capita di digrignare i denti in modo inconsapevole durante il sonno, ma ad alcuni capita anche nelle ore di veglia. Infatti spesso, quando nel corso della giornata siamo concentrati su un compito, ci capita di stringere i denti con forza contraendo i muscoli della mandibola. In genere compiamo questo movimento quando solleviamo oggetti pesanti, guidiamo, leggiamo e scriviamo. Durante il sonno, invece, chi soffre di bruxismo serra le mandibole con contrazioni ritmiche.

I sintomi del bruxismo

Il sintomo più comune del bruxismo è il mal di testa. Anche l’Istituto Clinico Humanitas riporta le cefalee tra i vari disturbi provocati dal bruxismo. Secondo il webmagazine IlBruxismo.it, altri sintomi comprendono dolore facciale, dolori alle orecchie, dolore e rigidità dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM), dolori alle spalle, problemi di sonno. Gli effetti negativi si vedono anche sui denti, che presentano usura e mobilità anomale. Di conseguenza, col tempo i denti potrebbero rompersi o cadere.

Le cause del bruxismo

Anche stress, ansia, fumo, abuso di alcolici, caffeina, problemi emotivi e psicologici e disturbi del sonno sono cause possibili del bruxismo, come riferito dall’Istituto Clinico Humanitas. Tuttavia, ci sono poche prove dell’influenza di questi fattori. Gli studi hanno rilevato come il bruxismo sia più frequente nelle persone che russano o che soffrono di apnee ostruttive del sonno, nonché nelle persone che fumano e che assumono bevande alcoliche e caffeina.

È stato rilevato come il 70% delle persone serri e digrigni i denti come conseguenza di stress e ansia. Secondo alcuni studi è possibile che il bruxismo sia collegato a un ambiente di lavoro stressante.

Il trattamento del bruxismo

Come si può smettere di serrare e digrignare i denti? Dipende dalla causa. Il bruxismo è provocato da un disturbo del sonno, da fattori legati allo stile di vita, oppure da stress e ansia? L’importante è consultare il proprio dentista/igienista, che visiterà il paziente e svilupperà un piano terapeutico dedicato.

Il modo migliore per proteggere i denti e prevenire usura e fratture consiste nell’indossare un bite. Questo dispositivo è noto anche col nome di splint, ortotico, placca, bite plane... si tratta in ogni caso di dispositivi realizzati su misura in materiale plastico, che si applicano ai denti superiori o inferiori. Indossare un bite consente di ridurre il dolore ai muscoli della mandibola e di proteggere sia i denti, sia l’articolazione temporo-mandibolare. In genere il bite va indossato quando si va a dormire ed è considerato la prima scelta di trattamento.

Altre opzioni terapeutiche: i dispositivi di avanzamento mandibolare

Esistono anche altri dispositivi. Prendono il nome di dispositivi di avanzamento mandibolare. Si tratta di dispositivi realizzati su misura e che in genere si applicano sia sui denti inferiori sia su quelli superiori. Di solito i dispositivi di avanzamento mandibolare portano la mandibola o mascella inferiore in avanti. Si usano quando la probabile causa del bruxismo è un disturbo del sonno. Questi dispositivi contribuiscono a controllare il russamento e le apnee del sonno. Pertanto, quando il bruxismo è causato dalle apnee notturne, questo è il trattamento prediletto.

Se si ritiene che il bruxismo sia provocato dall’ansia, bisogna ricorrere ad approcci comportamentali. Tecniche di rilassamento, meditazione e psicoanalisi possono aiutare a controllare stress e ansia. Anche l’ipnosi si è rivelata utile per alleviare il bruxismo. Il portale IlBruxismo.it riporta infatti approcci comportamentali come l'ipnosi tra le possibili terapie. A volte è necessario combinare tecniche di modifica comportamentale e bite.

Per smettere di digrignare i denti occorre la valutazione di un dentista/igienista o di un chirurgo maxillofacciale. Dopo la visita sarà possibile implementare un piano terapeutico. Il trattamento potrebbe prevedere un bite ed eventualmente tecniche di modifica comportamentale.