Sempre più spesso ci viene detto quanto la salute orale sia essenziale per una buona salute generale. Ad esempio, negli Stati Uniti l'80% delle persone soffre di parodontite e malattie gengivali, spesso non diagnosticate in quanto il dente sembra in apparenza sano e, di conseguenza, non vengono presi appuntamenti col proprio dentista; inoltre, le visite presso i medici di base raramente riguardano l'igiene orale.
Secondo Delta Dental, un'impresa assicuratrice americana per l'assistenza medica in campo dentale, esistono però due fattori ben precisi che collegano la salute orale ai disturbi cardiaci. Studi recenti dimostrano che malattie gengivali in stadio moderato o avanzato comportano rischi più alti di disturbi cardiaci rispetto a individui con gengive sane. In secondo luogo, la salute orale può dare ai medici dei campanelli d'allarme riguardo a un'ampia gamma di malattie e disturbi, inclusi quelli cardiaci.
In che modo sono correlati?
Salute orale e disturbi cardiaci sono interconnessi a causa della proliferazione batterica (e di altri germi) dalla bocca ad altre parti dell'organismo attraverso il flusso sanguigno. Appena arrivano al cuore, i batteri possono attaccarsi a eventuali aree cardiache danneggiate a causare infiammazioni, provocando malattie come l'endocardite, un'infezione del tessuto interno che riveste il cuore, in base a quanto sostenuto dall'organizzazione no-profit Mayo Clinic. Secondo l'American Heart Association, altri disturbi cardiovascolari, come ictus e aterosclerosi (intasamento delle arterie), sono ricollegabili a infiammazioni causate dai batteri orali.
Chi sono i soggetti a rischio?
I pazienti che soffrono di malattie gengivali croniche, come la gengivite, o di malattia parodontale in stato avanzato sono quelli a più alto rischio di disturbi cardiaci causati da una cattiva salute orale, in particolare se tali condizioni non vengono diagnosticate o curate. I batteri che provocano infezioni gengivali si trovano in bocca e possono infiltrarsi nel flusso del sangue, attaccandosi ai vasi sanguigni e aumentando il rischio di disturbi cardiovascolari. Anche le infiammazioni gengivali non immediatamente visibili, la scarsa igiene orale e gli accumuli di placca comportano rischi di malattie gengivali. I batteri possono anche penetrare nel flusso sanguigno causando elevati livelli di proteina C-reattiva, marcatore di infiammazioni dei vasi sanguigni. Secondo l'ospedale americano Cleveland Clinic, potrebbero così aumentare i rischi di disturbi cardiaci e ictus.
Sintomi e campanelli d'allarme
L'American Association of Periodontology (AAP) sostiene che le malattie gengivali (anche nei primi stadi) sono caratterizzate da:
gengive arrossate, gonfie e doloranti al tatto;
sanguinamento gengivale mentre si mangia, si lavano i denti o si passa il filo interdentale;
presenza di pus o altri segni di infezioni intorno a denti e gengive;
gengive che sembrano ritirarsi;
frequente alitosi o cattivi odori in bocca;
denti allentati o che sembrano allontanarsi dagli altri denti.
Misure di prevenzione
Una buona igiene orale e controlli dentistici su base regolare rappresentano il miglior modo per proteggersi dall'insorgenza di malattie gengivali. La divisione Mouth Healthy dell'American Dental Association (Associazione Dentistica Americana) consiglia di lavare i denti due volte al giorno utilizzando uno spazzolino morbido e confortevole per la bocca che possa raggiungere bene tutte le superfici dentali. Inoltre, bisogna usare il filo interdentale ogni giorno e andare dal dentista regolarmente per effettuare una pulizia professionale della bocca.
Attuando delle misure di prevenzione, si evita il rischio di sviluppare disturbi cardiaci legati alla salute orale e si potrà mantenere un sorriso sempre sano, pulito e smagliante.