Quando il proprio sistema immunitario reagisce in modo eccessivo a una sostanza solitamente innocua, come un alimento, un farmaco o un profumo, si ha un’allergia a tale sostanza. Come indicato dal Ministero della Salute, le allergie sono una delle patologie croniche più diffuse. Si sente spesso parlare di allergie alimentari, ai pollini o ai farmaci, ma l’allergia al dentifricio non si sente nominare molto spesso. Non è un problema molto comune, ma può capitare, perciò è importante capire come individuarla.
I segni di una reazione allergica al dentifricio
Se si è allergici al dentifricio, probabilmente non ci si troverà a tirare su col naso ogni volta che si spazzolano i denti. I sintomi di un’allergia al dentifricio possono variare a seconda degli ingredienti che la provocano e della gravità della reazione.
Uno dei sintomi dell’allergia al dentifricio è una grave forma di infiammazione delle labbra, nota come cheilite. Come illustrato dal portale MyPersonalTrainer, la cheilite è un’infiammazione delle labbra che si manifesta con secchezza, dolore, bruciore, gonfiore, desquamazione e screpolature. Può essere inoltre accompagnata da eruzioni cutanee attorno alla bocca. Le reazioni allergiche all’interno della bocca sono invece meno comuni.
Un articolo pubblicato sulla rivista Minerva Stomatologica ha illustrato il caso di un uomo di 25 anni a cui inizialmente è stata diagnosticata una cheilite erpetica. Solo in seguito la diagnosi è stata corretta in cheilite allergica da contatto causata dall'utilizzo di un dentifricio. I sintomi clinici sono stati controllati mediante applicazioni topiche di unguento a base di corticosteroidi, mentre la patologia è stata risolta definitivamente cambiando dentifricio.
Potenziali allergeni presenti nel dentifricio
I dentifrici possono contenere numerosi potenziali allergeni. Tra questi troviamo glutine, fluoruro, profumazioni e aromi. In passato, i derivati della cannella erano una causa comune di reazioni allergiche al dentifricio. Un articolo scientifico pubblicato nella rivista Dermatitis ha analizzato il ruolo dell’aldeide cinnamica nella dermatite da contatto allergica intraorale.
Nel caso della giovane donna di cui si parlava nell’articolo, il patch test ha rilevato una reazione al dentifricio stesso, nonché all’olaflur, un tipo di fluoruro utilizzato nel marchio di dentifricio da lei utilizzato.
Che cosa fare se si sospetta un’allergia al dentifricio
Se si presentano labbra gravemente irritate o screpolate o un’eruzione cutanea attorno alla bocca e si sospetta che la colpa sia del dentifricio, la prima cosa da fare è smettere di usare quel prodotto. È possibile utilizzare usare un altro prodotto o marchio e verificare se i sintomi si risolvono.
Inoltre, è una buona idea rivolgersi al proprio dentista o al proprio medico. Un professionista sanitario potrà sottoporre il paziente alle prove allergiche, per verificare se sia allergico al dentifricio. Nel caso in cui gli ingredienti del dentifricio siano noti, il medico o il dentista potranno testare i singoli ingredienti, per individuare in modo più preciso la sostanza responsabile. Come indicato nell’articolo summenzionato pubblicato nella rivista Dermatitis, è importante eseguire un secondo test qualora il primo confermi un’allergia al dentifricio. In questo modo sarà possibile identificare lo specifico allergene ed evitarlo in futuro.
Se si scopre di essere allergici a un ingrediente del proprio dentifricio, fortunatamente il mercato offre numerose alternative tra cui scegliere. Se, ad esempio, si è allergici a una forma di fluoruro usata nei dentifrici, esistono varianti senza fluoruro. Allo stesso modo, se si è allergici all’aroma di cannella, è possibile optare per un dentifricio al gusto menta. Il vantaggio di quest’ultimo è che lascia in bocca una sensazione di pulito e fresco.
Un’allergia al dentifricio non deve però impedire di mantenere una corretta salute orale. Una volta scoperta la sostanza che provoca allergia, è possibile individuare i prodotti sicuri nonché quelli da evitare, nella corsia dedicata alla salute orale.