Non esiste un sistema standard per misurare o determinare il colore dei denti. E non esiste nemmeno una risposta esatta su quanto bianchi possano diventare: ogni caso è unico. Uno strumento di riferimento comunemente utilizzato è, tuttavia, la scala colori.
Una delle più comuni scale colori suddivide i colori dei denti in quattro tonalità di base:
- A (marrone rossiccio)
- B (giallo rossiccio)
- C (grigio)
- D (grigio rossiccio)
Ogni gamma di colore è suddivisa in numerosi e dettagliati livelli di intensità che consentono praticamente a chiunque di individuare l'esatto colore dei propri denti.
Per un uso corretto della guida, basta trovare la tonalità corrispondente a quella dei propri denti. Si stabilisce così un punto di partenza, vale a dire la gradazione di bianco che si desidera ottenere.
Quanto dovrebbero essere sbiancati i denti? Dipende.
Non esiste un modo corretto e uno sbagliato di sbiancare i denti. C'è chi vuole un cambiamento drastico e immediato e chi, invece, preferisce uno sbiancamento più graduale, realizzabile con l'uso di dentifrici o gel sbiancanti. Il risultato finale dipende dal colore naturale dei denti, dalla resistenza delle eventuali macchie e dal trattamento scelto. Ricordate che:
- Due o tre tonalità in più possono comportare già una notevole differenza nel sorriso di chiunque
- Sebbene lo sbiancamento possa a volte cambiare il colore dei denti di nove o più tonalità, la maggior parte delle persone che si sottopongono al trattamento nota miglioramenti in un intervallo che varia dalle due alle sette tonalità
- Ogni procedura ha i suoi vantaggi e svantaggi. Lo sbiancamento al laser e le altre procedure in studio, ad esempio, possono garantire risultati eccezionali
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