Come sapere se si soffre di un disturbo gengivale? Un'indagine condotta dalla Società italiana di parodontologia e implantologia (SIDP) ha rivelato che venti milioni di italiani, tra gli over 35, presentano i sintomi di un’infiammazione delle gengive e che la parodontite resta un mistero per il 70% della popolazione. Una migliore conoscenza dei sintomi è fondamentale per intervenire quanto prima in caso di problemi: informazioni specifiche sulla corretta igiene orale e sui possibili trattamenti, infatti, consentono di prevenire la comparsa dei disturbi gengivali o di evitarne la progressione.
I primi segni di un disturbo gengivale
Diversi campanelli di allarme fanno presagire l'insorgenza di un disturbo gengivale. In presenza di uno dei sintomi che seguono, si raccomanda di prendere appuntamento quanto prima con il proprio dentista o igienista dentale per una visita di controllo. Lui solo potrà confermare o meno la presenza di disturbi a carico delle gengive, definirne lo stadio e indicare i trattamenti necessari.
Segue un elenco dei sintomi più comuni dei disturbi gengivali:
- Alito cattivo persistente
- Sanguinamento durante lo spazzolamento o l'uso del filo interdentale
- Gengive gonfie
- Denti mobili
- Presenza di tasche tra le gengive e i denti
- Cambiamento della posizione dei denti
Tipi di disturbi gengivali
Una scarsa igiene orale può essere all'origine di disturbi gengivali. Due gli stadi possibili: la gengivite e la parodontite. La gengivite è un disturbo gengivale più lieve, che comporta l'infiammazione delle gengive ed è causato dall'accumulo sui denti di placca e tartaro.
Se trascurata, la gengivite può degenerare in parodontite, una patologia che colpisce il tessuto gengivale in maniera più seria, determinando la comparsa di tasche gengivali e un'infezione del tessuto osseo. Negli stadi più avanzati, i denti possono cominciare a muoversi e persino cadere.
Cosa fare?
Prevenire l'insorgenza dei disturbi gengivali con una corretta igiene orale domestica. Spazzolare i denti e usare il filo interdentale ogni giorno per eliminare i batteri dannosi. Recarsi dal dentista o dall'igienista dentale almeno due volte all'anno per sottoporsi a interventi di pulizia professionale e a controlli volti a prevenire la formazione di carie e l'insorgenza di disturbi gengivali. In presenza di patologie a carico delle gengive, il dentista saprà consigliare il trattamento ambulatoriale più adeguato, come la pulizia profonda del margine gengivale o l'uso di collutori antibatterici specifici. Se il disturbo gengivale degenera in parodontite, il dentista può consigliare una visita dal parodontologo, figura specializzata nella diagnosi, nella cura e nella prevenzione delle malattie gengivali. In ogni caso, la stretta collaborazione con il proprio dentista o igienista dentale e una corretta igiene orale domestica rimangono gli strumenti principali per contrastare l'insorgenza di disturbi gengivali.