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Bonding dentale cos'è

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Di cosa si tratta?
Il bonding consiste nell'applicazione di una resina composita (in plastica) dello stesso colore dei denti che aiuta a riparare denti cariati, scheggiati o decolorati. A differenza delle faccette, che vengono realizzate in laboratorio e richiedono un apposito stampo dentale per una corretta applicazione, il bonding può essere effettuato in una sola visita dentistica. Il suo nome deriva dalla parola inglese per "adesione", in quanto il materiale aderisce al dente.

Per cosa viene utilizzato questo metodo?
Il bonding è uno tra i trattamenti di odontoiatria cosmetica più semplici e meno costosi. La resina composita utilizzata in questa procedura viene sagomata e lucidata in base alle caratteristiche dei denti circostanti. Spesso il bonding viene effettuato per motivi estetici al fine di migliorare l'aspetto di denti decolorati o scheggiati. È una tecnica impiegata anche per chiudere gli spazi interdentali, far sembrare i denti più lunghi o cambiarne forma e colore.

A volte il bonding rappresenta un'alternativa alle otturazioni in amalgama o viene impiegato per proteggere parte di una radice dentale rimasta scoperta a causa di recessione gengivale.

Preparazione

Il bonding non necessita di preparazione. Normalmente, non è necessaria alcuna anestesia, salvo nel caso in cui la procedura sia mirata all'otturazione di un dente cariato.

Come si svolge
Con l'aiuto di una scala cromatica, il dentista selezionerà il colore che più si avvicina a quello del dente per la resina composita.

Una volta scelta la gradazione, effettuerà delle lievi abrasioni o incisioni sulla superficie del dente per irruvidirlo, rivestendolo successivamente con un liquido trattante che favorisce l'adesione del materiale alla superficie dentale.

Quando il dente è pronto, il dentista applicherà la resina del colore adatto e dalla consistenza simile a quella del mastice. Dopodiché, il materiale viene sagomato e levigato fino a quando non raggiunge la forma desiderata. Successivamente, una luce o un laser a raggi ultravioletti lo induriranno,

così il dentista potrà procedere con un'ulteriore modellazione. Infine, il materiale verrà lucidato per permettergli di assumere la stessa luminosità del resto della superficie dentale.

La procedura solitamente impiega tra i 30 minuti e un'ora di tempo. In caso di trattamenti che riguardano più denti, potrebbero essere necessari diversi appuntamenti.

Tè, caffè, fumo di sigaretta e altre sostanze possono macchiare la resina. Per ridurre le macchie al minimo, è essenziale evitare di consumare cibi o bevande che le causano per le prime 48 ore dopo la procedura. Inoltre, bisogna spazzolare con costanza i denti e farli pulire regolarmente da un igienista dentale.

Rischi
La resina composita utilizzata nel bonding non ha la stessa solidità di un dente naturale. Mangiarsi le unghie, mordere ghiaccio o masticare punte di penne sono abitudini che possono scheggiare il materiale. Il materiale dura per alcuni anni prima di dover procedere con un restauro. Il periodo dipenderà dall'entità del trattamento e dalle proprie abitudini di igiene orale.

Quando rivolgersi a un professionista
Nei giorni successivi a una procedura di bonding, rivolgiti al tuo dentista se noti bordi appuntiti sul dente trattato oppure se provi sensazioni strane o senti che il dente non sia nella sua corretta posizione mentre mordi qualcosa.

Chiama subito il tuo dentista se il materiale dovesse scheggiarsi o perdere pezzi.

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