La sindrome del dente incrinato
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La sindrome del dente incrinato

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Di che cosa si tratta?

I denti possono talvolta presentare fratture troppo piccole per essere visibili con una radiografia; altre volte, invece, le lesioni possono estendersi sotto il margine gengivale. In entrambi i casi, si parla di sindrome del dente incrinato.

Le fratture dentali interessano solitamente i denti posteriori inferiori (molari), in quanto assorbono una maggiore forza durante la masticazione.

Le persone che hanno l’abitudine di serrare o digrignare i denti sono maggiormente soggette a incrinature. In alcuni casi, il modo stesso in cui le arcate dentarie vengono a contatto chiudendo la bocca può provocare una pressione eccessiva su un dente particolare, causandone la frattura.

Sono più facilmente soggetti a incrinature i denti con otturazioni importanti, così come i denti precedentemente sottoposti a devitalizzazione, poiché più fragili degli altri. Inoltre, nell'immediato o nel corso del tempo, anche gli altri denti tendono a incrinarsi più facilmente nelle persone con un dente già fratturato.

Sintomi

I denti fratturati possono talvolta dolere quando si tenta di mordere o masticare qualcosa. L’ipersensibilità o il dolore può avere un’intensità lieve o forte e durare per un tempo più o meno lungo. Il dolore può insorgere consumando alimenti specifici oppure quando si morde o si mastica in un certo modo e, al contrario di quanto accade in caso di carie o ascesso, non è costante. Il dente interessato, inoltre, potrebbe essere più sensibile al freddo.

Se la frattura tende a estendersi, può portare alla rottura del dente stesso. Altre volte, può determinare un’infezione della gengiva che circonda il dente danneggiato. In tal caso, la zona può presentarsi gonfia e cominciare a produrre pus: il disturbo è noto con il nome di fistola.

I soggetti affetti dalla sindrome del dente incrinato possono presentarne i sintomi per molti mesi. In effetti, si tratta di uno dei disturbi dentali più difficili da diagnosticare, poiché il dolore non è prevedibile. Il dentista o l’igienista dentale potrebbe indirizzarvi a un endodontista (specializzato nelle terapie canalari).

Diagnosi

Il dentista esamina la bocca e i denti, concentrandosi sul dente interessato, e usa una sonda dentale per identificare la presenza di incrinature. Oltre a controllare le gengive che lo circondano, potrebbe consigliarvi di fare una radiografia, anche se spesso non è sufficiente per rilevare eventuali fratture.

Gli strumenti usati dal dentista per esaminare il dente incrinato possono essere diversi. Uno di questi assomiglia a uno spazzolino senza setole e deve essere inserito su una parte del dente mentre il paziente chiude la bocca. In caso di dolore, con ogni probabilità la porzione testata presenta una frattura.

Il dentista, inoltre, potrebbe puntare sul dente un raggio di luce molto intenso o usare una speciale sostanza colorata. Se il dente presenta un’otturazione o è rivestito da una corona, infine, occorre rimuoverla per verificare meglio le condizioni del dente.

Durata dei sintomi

La durata dei sintomi dipende dalla rapidità di diagnosi della sindrome stessa. Anche dopo il rilevamento della frattura, tuttavia, i sintomi potrebbero non risolversi completamente.

Prevenzione

Se avete l’abitudine di serrare o digrignare i denti, rivolgetevi al vostro dentista o igienista dentale, poiché il bruxismo può favorire l’incrinatura o la frattura dei denti.

Trattamento

Non sempre il trattamento della sindrome del dente incrinato riesce ad alleviarne completamente i sintomi.

Il tipo di intervento può dipendere da fattori diversi:

  • La sede dell’incrinatura
  • La profondità della stessa
  • La sua larghezza

Talvolta, l’incrinatura interessa una o più cuspidi del dente, ossia le salienze che ne caratterizzano la superficie. In questi casi, potrebbe essere necessario rivestire il dente con una corona.

Alcune fratture possono poi estendersi fino a interessare la polpa dentaria, ossia il tessuto che si trova al centro del dente e contiene nervi e vasi sanguigni. In tal caso, occorre procedere a una devitalizzazione, soluzione necessaria in circa il 20% dei casi di sindrome del dente incrinato. In seguito all’intervento, il dente perde la sensibilità alla temperatura, ma rimane reattivo alla pressione. Se prima del trattamento il dente era dolorante, un leggero dolore continuerà probabilmente a persistere anche dopo: non sarà intenso o frequente come prima, ma non scomparirà totalmente.

A volte può essere necessario rimuovere il dente. Alcune fratture, infatti, possono interessare anche la radice dello stesso nell'osso mascellare o mandibolare. In questi casi, non c’è modo di rimediare all'incrinatura. Il dente rimosso può essere sostituito con un impianto o un ponte dentale.

Il dentista potrebbe anche consigliarvi di indossare un apposito bite di materiale plastico, per evitare di digrignare i denti. In questo modo, oltre ad alleviare il dolore, è possibile limitare l’ipersensibilità. Il bite può essere indossato nelle ore notturne o in altri momenti della giornata, se il soggetto ha l’abitudine di serrare o digrignare i denti anche durante le ore diurne.

Quando rivolgersi a un professionista

Se si prova dolore a mordere o a masticare, occorre rivolgersi al proprio dentista o igienista dentale di fiducia.

Prognosi

Il trattamento della sindrome del dente incrinato non porta sempre a esiti positivi. Il dentista ha il dovere di informarvi sulle possibili conseguenze. Se in alcuni casi l’inserimento di una corona è sufficiente a risolvere il problema, in altri è necessario ricorrere a trattamenti differenti, come ad esempio la devitalizzazione. Alcuni soggetti potrebbero occasionalmente presentare gli stessi sintomi anche dopo l’intervento, in qual caso occorrerà procedere all'estrazione del dente.

Informazioni aggiuntive

American Association of Endodontics

211 E. Chicago Ave.

Suite 1100

Chicago, IL 60611-2691

Telefono: 312-266-7255

Numero verde: 1-800-872-3636

Fax: 1-866-451-9020

www.aae.org