caria dente

Una guida per scoprire i vari stadi della carie

Avete mai riflettuto sulla ragione che spinge dentisti e igienisti dentali a promuovere pratiche e prodotti volti a prevenire l’accumulo di placca sui denti? Il motivo è semplice: la carie dentale è causata proprio dalla placca, un velo sottile di batteri che si forma continuamente sui denti.

Se trascurata, la placca, o biofilm, può compromettere per sempre l’equilibrio della bocca:

  1. I batteri della placca metabolizzano gli zuccheri per produrre acidi.
  2. Se trascurati, gli acidi si accumulano e danneggiano progressivamente lo smalto dentale, determinando la comparsa di lesioni cariose.
  3. Nel tempo, le carie non curate tendono a peggiorare. E più il loro stadio avanza, più i trattamenti rischiano di essere invasivi.

Nel caso in cui la placca diventa una costante, conoscere i vari stadi della carie è fondamentale, così come lo è imparare a rivolgersi a dentisti e igienisti dentali affinché possano arrestare tali accumuli e prevenire le lesioni cariose.

I primi segni di una carie dentale

All'inizio, una carie dentale può presentarsi sul dente come una semplice macchia marrone o bianca. Questa diversa colorazione si manifesta quando lo smalto si indebolisce.

Sfortunatamente, siccome una carie dentale allo stadio iniziale non presenta alcun sintomo, la sua diagnosi è possibile solo con un controllo accurato. Ecco perché è così importante sottoporsi a visite dentistiche regolari.

Durante questo primo stadio, infatti, in assenza di lesioni cavitarie, le possibilità di bloccare l’evoluzione della carie e favorirne la regressione sono ancora numerose. A tal fine, il dentista può consigliare trattamenti diversi:

  • rinforzare lo smalto dentale usando prodotti topici a base di fluoro
  • proteggere i denti con prodotti specifici come i sigillanti.

I diversi stadi della carie dentale

Nel caso in cui una carie dentale non sia curata in tempi brevi, gli eventuali stadi successivi della lesione potrebbero richiedere interventi più invasivi e determinare condizioni di ipersensibilità, dolore o conseguenze talvolta peggiori.

In genere, in base allo stadio della carie, è comunque possibile trovare un trattamento adeguato.

Carie con lesione cavitaria - Se una carie allo stadio iniziale non viene curata adeguatamente, lo smalto indebolito inizia a fratturarsi, determinando la comparsa di una cavitazione. In questo caso, i danni al dente sono irreversibili, ma il dentista può comunque proporre una serie di trattamenti volti a prevenire ulteriori lesioni.

L’importante è che chiunque sospetti di avere una carie si rivolga quanto prima al proprio dentista, in quanto i trattamenti dipendono solitamente dalle dimensioni e dalla posizione della lesione.

Con ogni probabilità, il dentista proporrà un’otturazione, intervento che prevede la rimozione della porzione cariata del dente e il ripristino della sezione interessata con del materiale specifico. In caso di lesioni più estese, invece, potrebbe decidere di applicare una corona, ossia una capsula dello stesso colore dei denti che andrà a ricoprire completamente l'elemento compromesso.

Carie dentinale - Una carie non trattata può arrivare a colpire gli strati più profondi del dente e intaccare anche la dentina, lo strato sensibile del dente, situato sotto lo smalto.

Lasciare che la carie si estenda ulteriormente non è certamente una buona idea, soprattutto perché il rischio è che raggiunga la polpa dentale, sede dei nervi e dei vasi sanguigni.

In caso di un'ulteriore progressione della lesione, possono essere avvertiti sintomi quali:

  • mal di denti
  • sensibilità dei denti
  • dolore lieve ma acuto quando si mangia o si beve qualcosa di dolce, caldo o freddo
  • presenza di fori visibili o fosse tra i denti.

Le complicanze di una carie non curata

I sintomi di una carie trascurata non sono di certo piacevoli e le complicanze che ne possono derivare lo sono ancora meno, potendo talvolta richiedere interventi chirurgici o altri trattamenti invasivi.

Se non trattata, infatti, una lesione cariosa grave può determinare una vera e propria infezione. In particolare, come spiega Farmaco e Cura, può essere all’origine di un ascesso dentale, ossia una raccolta di pus dovuta a un’infezione batterica che può interessare i denti, le gengive e perfino l’osso su cui si trova il dente.

I sintomi tipici di un ascesso, come sottolinea Il Giornale, sono il dolore acuto e lancinante, le gengive gonfie e arrossate, l’ipersensibilità dentale, l’alitosi e ancora, uno stato di malessere generale, la febbre, un aumento di volume dei linfonodi del collo e il gonfiore del viso. Se non trattata adeguatamente, l’infezione può estendersi anche alle aree circostanti, inclusi i mascellari.

Tra le complicanze di una carie non curata, infine, vi è la possibilità di perdere l'elemento dentale interessato.

Prevenire la carie dentale

Nella maggior parte dei casi, è possibile prevenire i rischi di carie dentale modificando semplicemente il proprio stile di vita.

Adottare corrette abitudini di igiene orale: è sufficiente dedicare ai propri denti solo cinque minuti al giorno.

  • Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, usando un dentifricio a base di fluoro.
  • Usare il filo interdentale almeno una volta al giorno.
  • Sciacquare la bocca con un collutorio al fluoro, soprattutto se è il dentista a consigliarlo.

Seguire una dieta amica dei denti: un elemento importante da tenere in considerazione quando si parla di salute dei denti, come sottolinea l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è l’alimentazione.

  • Consumare frutta e verdura, soprattutto le varietà più ricche di fibre, per una migliore salivazione.
  • Consumare latticini come i formaggi, lo yogurt e il latte. Questi prodotti, infatti, oltre a favorire la salivazione, forniscono le vitamine e i minerali necessari per lo smalto dentale.
  • Evitare gli alimenti zuccherati, come le torte e i biscotti. Rinunciarci è impossibile? In questo caso, è bene consumarli durante i pasti, quando la salivazione è maggiore e può contribuire a limitare gli acidi. Un'altra accortezza è lavarsi i denti subito dopo.
  • Evitare gli alimenti ricchi di amido, come le patatine, poiché possono aderire ai denti e contribuire all’accumulo della placca. Una rinuncia impossibile? Il rimedio è sempre lo stesso: spazzolare i denti subito dopo averli mangiati.

Qualora occorrano maggiori informazioni sui cibi più sani per i propri denti, il dentista è sicuramente la figura migliore alla quale rivolgersi.

Sottoporsi a controlli regolari: le visite dentistiche, come detto in precedenza, sono fondamentali affinché il dentista possa diagnosticare precocemente una lesione cariosa e intervenire prima che peggiori.

In ogni caso, se si sospetta di avere una carie, è bene rivolgersi allo studio dentistico quanto prima, ricordando che una corretta igiene orale durante la fase iniziale della lesione è fondamentale per godere di buone condizioni di salute generali.