alito cattivo

Alitosi: i trattamenti consigliati

Trattare l’alitosi, o alito cattivo, può rivelarsi complicato se non si conoscono le cause del problema. Per questa ragione, la prima cosa da fare per togliersi il pensiero una volta per tutte è rivolgersi al proprio dentista.

Che cosa determina l'alitosi?

Nel caso in cui si preferisca rimandare la visita dentistica, almeno nell'immediato, è possibile incominciare a curare l’alitosi a casa, spazzolando i denti e usando il filo interdentale in maniera regolare. Chi non effettua queste due semplici azioni dopo ogni pasto, deve iniziare a farlo. L’alito cattivo, infatti, è spesso il risultato di una proliferazione batterica più rapida dei comportamenti adottati per eliminarla. Ignorare la presenza dei batteri significa semplicemente peggiorare il problema, ecco perché la soluzione migliore è evitare di lasciare in bocca residui di cibo dopo i pasti.

Consigli utili per un corretto spazzolamento dei denti

  • Acquistare uno spazzolino da denti che consenta di raggiungere ogni parte della bocca. Ad esempio, potrebbe essere utile avere uno spazzolino curvo per arrivare nella parte posteriore della bocca o uno con setole ad altezze differenti per i denti meno accessibili.
  • Pulire anche la lingua: molti dei batteri responsabili del cattivo odore, infatti, risiedono sulla superficie della lingua.
  • Prestare una particolare attenzione al punto di contatto tra il margine gengivale e i denti. In effetti, è proprio in questa zona che i batteri si sviluppano maggiormente, cercando di penetrare nei solchi del tessuto gengivale (sotto il margine gengivale).
  • Usare un collutorio antibatterico dopo lo spazzolamento per rimuovere i batteri che difficilmente lo spazzolino riesce a raggiungere.

Altri piccoli accorgimenti per combattere l'alitosi:

  • I fumatori dovrebbero considerare l'ipotesi di smettere. Il tabacco, infatti, irrita il tessuto gengivale, creando l’ambiente ideale per eventuali infezioni che potrebbero peggiorare l’alitosi.
  • Limitare il consumo di zuccheri. Gli zuccheri, infatti, favoriscono e accelerano la proliferazione batterica.
  • Se i rimedi casalinghi non producono i risultati voluti, è bene rivolgersi al dentista per verificare la presenza di placca o tartaro. Anche se non visibili, infatti, è possibile che si siano accumulati in zone difficili da raggiungere o sotto il margine gengivale.
  • In caso di malessere generale, infine, è bene rivolgersi al proprio medico curante. Alcune patologie o condizioni particolari, infatti, come il diabete, le malattie renali, le infiammazioni dei seni paranasali, i disturbi epatici o altri problemi di natura medica, potrebbero essere collegate all’alitosi.