Il tartaro nero sui denti
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Il tartaro nero sui denti

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Il tartaro è una sostanza dura e mineralizzata che si accumula sui denti quando non si rimuove la placca. Si presenta sia sopra sia sotto il margine gengivale, e la sua posizione può influenzarne il colore. In particolare, il tartaro nero sui denti solitamente compare al di sotto del margine gengivale.

Che cos’è il tartaro?

Il tartaro si forma a partire dalla placca, ma ha una consistenza diversa e non è facile rimuoverlo. Come illustrato sul portale Medicina360, la placca è una miscela di saliva, batteri, residui di cibo e acidi prodotti dai batteri a partire da zuccheri e amidi. È appiccicosa, ma è possibile rimuoverla spazzolando regolarmente i denti e utilizzando il filo interdentale. La placca che non viene rimossa si indurisce e forma il tartaro. Quest’ultimo può essere rimosso solo da professionisti dentali in quanto non viene intaccato né spazzolando i denti né usando il filo interdentale. Sia la placca sia il tartaro irritano le gengive, provocando infiammazioni e gengiviti.

Il colore del tartaro

Il colore del tartaro dipende da quando si è formato e dal punto della bocca in cui si trova. L’Università degli Studi di Trieste illustra come il tartaro che si trova sopra al margine gengivale sia di colore bianco-giallastro. I dentisti/igienisti lo chiamano tartaro sopragengivale. Spesso compare nei punti in cui la saliva entra in bocca, ad esempio sulla superficie interna degli incisivi inferiori e sulla superficie esterna dei molari. Il tartaro sottogengivale, invece, si accumula al di sotto del margine gengivale. Può essere di colore bruno, nero o verde. Tuttavia, tutte le forme di tartaro si scuriscono e si ingrandiscono nel tempo.

Il tartaro nero

Il tartaro nero è composto dalle stesse sostanze presenti nelle varianti di colore più chiaro, ma comprende altri materiali provenienti dai fluidi circostanti. Tutti i tipi di tartaro sono composti da batteri morti mineralizzati e proteine salivari, ma il tartaro che si accumula sotto al margine gengivale è anche esposto a sangue, derivati del sangue causati da processi di degradazione e fluido crevicolare gengivale, ovvero il liquido che scorre tra gengive e denti nel solco o nella tasca gengivale. Questo fluido viene escreto dal tessuto connettivo. Come indicato dal Dott. Danilo Sasia nella sua tesi di laurea, vincitrice nel 2017 del Premio M. Calandriello della SIdP,  sebbene il fluido crevicolare gengivale possa apparire nei tessuti sani, più frequentemente è possibile individuarlo quando la placca non viene rimossa e le gengive si infiammano.

Rimuovere e prevenire il tartaro nero

Gli igienisti dentali e altri professionisti del settore possono rimuovere il tartaro nero, e una buona igiene orale e controlli regolari dal dentista/igienista ne prevengono la ricomparsa. I professionisti dentali rimuovono il tartaro con utensili manuali (scaler dentali) e strumenti ultrasonici, che provocano microvibrazioni che rompono il materiale cristallizzato.

È possibile prevenire l’accumulo di placca e tartaro utilizzando quotidianamente il filo interdentale e spazzolando i denti due volte al giorno con un dentifricio formulato per proteggere dalle carie e dagli accumuli di tartaro. Al contempo è bene recarsi da un dentista/igienista ogni sei mesi, o agli intervalli consigliati, per un controllo professionale del tartaro, in quanto anche l’igiene orale professionale contribuisce a tenere sotto controllo gli accumuli.

Il tartaro nero sui denti è spiacevole, ma non è difficile liberarsene. Il trattamento del tartaro è semplice ed evita il peggioramento di altri problemi dentali. Se si sospetta di avere il tartaro nero occorre consultare un dentista/igienista per una seduta di igiene orale professionale.

Sul sito web di Colgate è possibile trovare maggiori informazioni su come tenere sotto controllo il tartaro.